sabato 31 maggio 2014




  1. I ragazzi e le ragazze hanno poca autostima, non si piacciono perchè si guardano con occhi severi, uno sguardo spesso giudicante e malevolo indotto da media e società. Sempre più adolescenti temono che il proprio corpo sia inadeguato per la ricerca del successo sentimentale e sociale: hanno la certezza di essere troppo grassi, magri, goffi, pieni di difetti. Quasi sempre, tuttavia, si tratta di una falsa impressione. Gli adolescenti non possono sottrarsi al problema della bellezza e della bruttezza: hanno un corpo che cambia, che si trasforma, che deve “fare bella figura” di fronte allo sguardo degli altri. La valutazione della propria immagine è per loro una questione complessa che coinvolge non solo aspetti fisici, ma riguarda anche ambiti quali, ad esempio, il modo di stare in gruppo, la visibilità, la facilità nel parlare, la padronanza del corpo, l’estroversione. Dobbiamo insegnare loro che essere belli e belle, invece, significa sentirsi bene con se stessi e con il proprio corpo.
  2. Vivono in un luogo diverso dal nostro, che non è più la famiglia e non è ancora la società, ma un gruppo: i loro coetanei. Se non si sentono ben inseriti l'autostima crolla. È necessario, quindi, spiegare ai giovani che gli amici e il loro giudizio sono importanti, ma non sono il centro del mondo. Devono cercare figure di riferimento accoglienti, come allenatrici, insegnanti...Questa scelta però non deve essere pilotata dai genitori, poichè la percepirebbero come un'invasione di campo.
  3. Educare all'amore di sè è fondamentale per accrescere l'autostima, cioè il valore che attribuiamo a noi stessi, come ci percepiamo, quanto ci amiamo e quanto siamo capaci di ottenere o fare qualcosa: avere un atteggiamento positivo, sentirsi soddisfatti di se stessi il più delle volte, avere una visione sana di se stessi. 

  • La regola principale è mettersi nei panni degli adolescenti e ascoltarli, mettersi in sintonia con loro sarà di aiuto a comunicare con loro e motivarli nel migliore dei modi. Provate a ricordarvi di quando eravate adolescenti, come vivevate il rapporto con lo studio, con il sesso e tutte le difficoltà vissute in quel periodo. Se rimanete fermi nelle vostre posizioni da adulti, gli atteggiamenti dei giovani, i loro racconti o le loro emozioni potrebbero sembrarvi banali e i ragazzi si sentirebbero non compresi. Concentratevi e ascoltate i giovani perchè vi stanno comunicando.
    • - Resistete alla tentazione di criticare o giudicare appena iniziano a parlare; osservate il linguaggio del corpo quando affrontano un argomento specifico o il tono della voce quando affrontano temi particolari; memorizzate i nomi delle persone o le parole pronunciate.
  • Spesso i genitori e gli insegnanti trattano gli adolescenti come degli adolescenti o addirittura come se fossero dei bambini. Tutto quello che vogliono è essere trattati da adulti, sarà fondamentale per motivarli. Parlate come se vi rivolgeste ad un adulto e sostenete le idee che vi propongono. Stategli vicino e trattateli come l'uomo o la donna che stanno per diventare.
  • Se vostro figlio o un vostro alunno vi propone un'idea, un progetto e reputate che sia sbagliata, ricordatevi sempre di apprezzare il suo impegno ed evitate di concentrarvi sol sugli errori. Spiegate come migliorare dai suoi errori, piuttosto, che rimproverarlo. Sempre più volte non si permette ai giovani di imparare dagli errori, mai come non mai in questi casi è opportuno ricordare il proverbio: "Sbagliando si impara!" e porre la semplice e straordinaria domanda: "Come posso aiutarti?".
  • Accompagnate i giovani verso degli obiettivi. Sono ancora in cerca di percorsi futuri e, spesso si avvicinano ad un hobby, ad uno sport, a delle passioni per la pura gioia del momento, senza contare che in futuro potrebbero cambiare idea. Parlate con i ragazzi, fateli ragionare sulle scelte senza imporre nulla, l'unica cosa è aiutarli ad individuare le cose in cui davvero credono. 

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