lunedì 28 aprile 2014

Per 4 persone

Difficoltà: facile

Tempo: 10'

L'insalata marocchina è un piatto semplice e veloce da preparare,  leggero, ricco di vitamine, fresco e colorato.

Ingredienti:
  • 6 pomodori
  • 1 peperone verde
  • 1 cipolla rossa
  • 1 cetriolo
  • 250 g di olive nere 
  • 2 cucchiai di olio d'oliva
  • un pizzico di sale e di pepe
  • succo di un limone
  • 1 arancia 

Preparazione:
Tagliate i pomodori, il peperone, il cetriolo e la cipolla a cubetti molto piccoli e collocateli in un'insalatiera. • Condite il tutto con l'olio d'oliva, sale, pepe e succo di limone. • Aggiungete le olive nere. • Infine, dividete l'arancia a metà e tagliatela in fette, disponetele sul piatto di portata. 


domenica 27 aprile 2014

  Racconti di viaggio 


Il nostro viaggio in Turchia parte dall'incantevole ISTANBUL, unica città al mondo costruita tra due continenti, Europa e Asia, punto di incontro tra culture e civiltà diverse. Poche grandi città hanno la vitalità di Istanbul, gli abitanti stimati approssimativamente intorno ai 14 milioni, si dedicano alle occupazioni quotidiane con impegno e fervore.
I quartieri custodiscono magnifici monumenti ed edifici risalenti alle epoche bizantina e ottomana; le parti storiche della città si esplorano facilmente a piedi, con l'accompagnamento dell'evocativo sottofondo dei muezzin (incaricati di salmodiare cinque volte al giorno dal minareto il richiamo che serve a ricordare l'obbligo della preghiera della Salāt) e  del suono basso delle sirene dei traghetti che collegano l'Europa all'Asia.
La città ha un carattere contemporaneo e contraddistinto da una certa eterogeneità. Sulla vostra strada potrete trovare una tradizionale meyhane (taverna) turca piena di famiglie chiassose, un raffinato bar/ristorante che serve floridi professionisti, una çay bahçesi (sala da tè all'aperto) colma di persone che fuma il narghilè o, un centro commerciale con il bar che serve cappuccini a donne coperte dal velo.
Tutta la gente del posto, comunque sia, vi farà sentire ben accolti e vi farà capire che non c'è un altro luogo come questo.
                                                                                                            
                                                                                                           9 luglio (2013)
Decollati dall'aeroporto Orio al Serio (Bergamo) alle 14.25 di una calda giornata estiva e atterrati all'aeroporto Sabiha Gökçen (35 km a sud-est di Istanbul) alle 17.50 (ora locale, un'ora indietro rispetto all'Italia) facciamo un po' di fila al controllo passaporti (va bene anche la carta d'identità per chi fosse sprovvisto di passaporto) e le guardie turche ci rilasciano il visto di soggiorno turistico che custodiamo meticolosamente, affinché non si perda e, quindi, evitare il problema al momento di esibirlo al viaggio di ritorno. Ritiriamo i nostri bagagli e nel dirigerci verso l'uscita notiamo che il Sabiha  Gökçen, l'edificio antisismico più grande al mondo, si presenta come un modernissimo scalo internazionale. Preleviamo un po' di contanti in lira turca ai bancomant presenti all'interno dell'aeroporto e usciamo fuori per prendere lo shuttle della compagnia Havataş in direzione piazza Taksim per poi raggiungere la zona di Sultanhamet (Le navette partono ogni mezz'ora dalle 4 del mattino all'una di notte). I biglietti si fanno a bordo, costano 13TL e si paga con la moneta locale. Percorriamo  l'autostrada E6 che porta verso il centro della città, ma attraversando uno dei ponti più trafficati della città il tempo di percorrenza risulta notevolmente dilatato (nel caso in cui si effettua il viaggio di ritorno è bene sempre calcolare di arrivare in anticipo in aeroporto).
Esistono altre soluzioni per arrivare in città come prenotare on-line degli shuttle privati che portino a Sultanhamet o direttamente al proprio albergo, ma è consigliabile solo nei casi in cui si atterra o troppo presto o troppo tardi per il lievitare dei costi del servizio così come i taxi che si trovano fuori dagli arrivi il cui prezzo è inevitabilmente più alto e dipende dagli orari e dal traffico incontrato. 
Giunti in piazza Taksim acquistiamo la "Istanbulkart" (una tessera elettronica che serve come un biglietto, consigliabile se si pensa di usare i mezzi pubblici per più di uno o due giorni perché prevede tariffe scontate rispetto ai prezzi dei singoli biglietti ed ha validità per la metropolitana, la funicolare, i tram, i traghetti, gli autobus IETT,LRT) e prendiamo la funicolare che fa una sola fermata per Kabataş, qui prendiamo il tram in direzione Eminönü e scendiamo alla fermata Sultanahmet (dove si trova il nostro albergo). Si scorgono subito i capolavori architettonici, in così breve distanza una dall'altra, della Basilica Aya Sofya e della Moschea Blu e della loro maestosità. Ci dirigiamo in hotel (Tashkonak) per posare i bagagli, fare una doccia e riposarci un po'. La sera usciamo per le vie di Sultanahmet, con l'intento di gustare un buon kebab e, infatti, ci fermiamo in un locale che ha dei tavolini predisposti all'aperto per consumare il nostro panino, la temperatura è fresca, ma piacevole. Dopodiché facciamo una passeggiata e ci sediamo sulle panchine situate in centro alla piazza tra la Basilica Aya Sophia e la Moschea Blu ove è ubicata una fontana dalla quale sgorga l'acqua a ritmo incalzante, tutto intorno è pieno di luci e colori cangianti che creano una cornice spettacolare e, il richiamo dei muezzin ai fedeli risuona su tutto il quartiere trasportandoci in una magica atmosfera orientale del tutto particolare.
Ritorniamo in hotel un po' stanchi dopo il viaggio, ma già soddisfatti del primo impatto con Istanbul!



                                                                                                                  10 luglio 
Ci svegliamo di buon'ora e facciamo una discreta colazione (in albergo) degustando, soprattutto, un buon çay (il tipico thè turco) e ci prepariamo alla lunga giornata turistica.
Molti visitatori di Istanbul non si allontanano mai da Sultanahmet e, la cosa non sorprende, poche città al mondo hanno una tale concentrazione di monumenti, negozi, alberghi e ristoranti così facilmente raggiungibili a piedi. Essa ospita la maggiore attrazione turistica di Istanbul, questo è il cuore della vecchia Bisanzio e meta di quasi tutti i viaggiatori contemporanei.
Iniziamo il nostro tour dalla BASILICA AYA SOFYA fatta costruire dal grande imperatore Giustiniano e ambita per secoli dagli ottomani, fino a quando Mehmet il Conquistatore si impossessò della città rivendicandola all'islam. Entrando dalla porta imperiale, lo sguardo è irresistibilmente attratto dalla massiccia cupola che sembra innalzarsi  senza sostegni. Una luce soffusa invade la moschea dalle numerose finestre e fa brillare i mosaici dorati che rivestono la cupola e si nascondono negli angoli in ombra. Qui echeggia la storia. Gli interni sono prevalentemente bizantini nelle forme e nelle decorazioni, ma la profusione di candelieri, vasche per le abluzioni e medaglioni con bellissime calligrafie arabe è tutta ottomana. Impossibile non rimanere estasiati dalla magnificenza di questo edificio dalla storia millenaria adesso convertito in museo, ma che immagino renda il suo massimo splendore in un periodo diverso da questo estivo meno preso di mira dai turisti!

Sempre in zona si trova la CISTERNA BASILICA SOTTERRANEA costruita da Costantino nel 500 come serbatoio idrico per il grande palazzo di Bisanzio (palazzo Topkapi), l'acqua proveniva da una foresta situata a circa 20 km da Istanbul, denominata la Foresta di Belgrado" (solo perché i boscaioli erano originari della zona di Belgrado) in seguito cadde in disuso e fu scoperta soltanto nel XVI secolo quando un archeologo francese scorse qualcuno pescare infilando dei secchi nelle aperture del pavimento. Scendendo dal livello della strada ci si trova di fronte ad una vera meraviglia: un capolavoro dell'architettura romana illuminato da suggestive luci rosse. Ora l’acqua presente nella cisterna ha un livello molto basso, ma sufficiente a far sì che pesci molto grossi abbiano trovato lì il loro habitat naturale. Si può ammirare tale spettacolo camminando su passerelle di legno che si snodano tra le colonne. La sua affascinante selva di colonne tutte perfettamente allineate provenienti da vari templi, le più ammalianti sono quelle con il fregio dell'occhio del pavone e quelle poggiate su due enigmatiche teste di Medusa, una di profilo e una capovolta e le carpe spettrali rappresentano una grandiosa opera di ingegneria idraulica e creano un'atmosfera così misteriosa da non poterla perdere assolutamente.







All'uscita passeggiando nei dintorni vediamo un mercato coperto composto da tante casette di legno e decidiamo di fare un giro. Qui si possono trovare ornamenti femminili, donne che ricamano su tessuto o che lavorano l'argilla, tappeti, oggetti in rame, argento e altri materiali e cibi tipici del luogo, infatti, prima di andarcene assaggiamo dei dolcetti con datteri e frutta secca molto buoni e leggeri per un pranzo.

Ci rechiamo verso la MOSCHEA BLU (Sultan Ahmet Camii) ma dobbiamo attendere per entrare la fine della preghiera per i fedeli islamici. Uno fra i più begli edifici di Istanbul si deve al grandioso progetto del sultano Ahmet I, la cui tomba è situata nel lato nord, di fronte al Sultanahmet parkı. La meravigliosa facciata curvilinea della moschea presenta sei minareti e le migliaia di piastrelle blu di İznik che ornano l'interno danno il nome di Moschea Blu all'edificio. Venne realizzata dal sultano di fronte ad Aya Sofia per competere in bellezza e grandiosità con l'opera di Giustiniano.
L'ingresso ai non musulmani è consentito entrando dal cortile che si affaccia sull'Ippodromo. È obbligatorio lasciare le proprie scarpe negli appositi ripiani per cui è più igienico indossare dei calzini, le donne sono invitate a coprirsi il capo con scialle o con foulard.

Nel pomeriggio ci rechiamo al GRAN BAZAR uno dei luoghi più suggestivi di Istanbul. Attraverso il folklore, i colori, gli odori e i profumi tipici di questa terra magica, i suoi corridoi e gli oltre 4000 negozi, ci ritroviamo immersi in quello che è il più grande mercato coperto del mondo.
Quando Mehmet il Conquistatore pose la prima pietra del Bazar, avviò il più importante mercato dell'impero ottomano. Il bedesten originale (con il classico soffitto a volta), dove oggi si trovano antiquari e negozi di curiosità, si ampliò in seguito fino a comprendere gli han circostanti, creando il caotico agglomerato di negozi tuttora esistente.
È molto scenografico: ci si trova di tutto, una successione ininterrotta di negozietti pieni e luccicanti, un vero labirinto dove ci si può perdere per ore. Ci rendiamo conto, però, fin da subito che il Gran Bazar è una trappola per turisti: i prezzi, gonfiati, si possono ridurre se si sa contrattare, ma rimangono comunque alti, infatti, si vedono poche persone del posto e fiumi di turisti. Ad un passo fuori dal bazar la stessa merce la si trova a minor prezzo! Bisogna prestare molta attenzione alla loquacità dei commercianti che cercano di attirare i turisti all'interno delle botteghe o di vendere ad ogni costo la loro merce, risultando pesanti ed invadenti! Bello da vedere ma gli affari si fanno fuori...

Ritorniamo nel cuore di Sultanahmet dove ceniamo in un tipico ristorante anatolico, certamente non vi mancherà la scelta dei ristoranti in questo quartiere. Quasi tutti i locali, però, si rivolgono esclusivamente ai turisti e non sono, quindi, interessati a crearsi una clientela, perciò servono piatti di qualità che varia da accettabile a scadente. Entriamo nel Karadeniz Aile pide & kebap sofrasi un affermato locale che serve una deliziosa mercimek (zuppa di lenticchie) ed è anche molto popolare per il pide (pizza turca). Locale semplice, ma il servizio è cordiale e i prezzi ragionevoli.
Facciamo una passeggiata in piazza e ci avviciniamo alla gente del posto nel sentire un concerto di musica turca. Ogni sera si tengono importanti eventi a carattere locale.

                                                                                                                    11 luglio 

Usciamo presto dal nostro albergo (la città comincia a svegliarsi e in giro si vedono ancora pochi turisti) e facciamo un giro nel vicino BAZAR ARASTA, qui dentro e nei pressi si trovano i migliori negozi di Sultanahmet. In passato questa antica galleria di negozi faceva parte del Külliye (complesso) della Moschea Blu e tuttora i proventi degli affitti sono destinati alla gestione della moschea. Nelle vie circostanti si trovano i negozi di alcuni dei più noti commercianti di tappeti e ceramiche della Turchia.

Terminato il nostro giretto più di curiosità che di shopping ci dirigiamo verso PALAZZO TOPKAPI (Topkapı Sarayı).  Esso è la maggiore attrattiva turistica della Turchia, a buon diritto. Per diversi secoli fu residenza dei sovrani ottomani, il Topkapı conserva molti tesori, tra cui uno straordinario Harem, bizzarri padiglioni che si affacciano sul Corno d'Oro e un museo colmo di gioielli. La visita dell'Harem merita decisamente il biglietto supplementare in vendita alla biglietteria d'ingresso.
L'opulento palazzo Topkapı con i suoi misteri, i suoi segreti e le sue tante contraddizioni è una tappa a cui non si può rinunciare una volta ad Istanbul.
Inoltre, vi potrete sedere nel ristorante che si trova all'interno del complesso, come abbiamo fatto noi e, consumare piatti tipici del posto "gustando" anche dell'incredibile scenario alla vista del Corno d'Oro.




Nel pomeriggio ci rechiamo a piedi verso la zona portuale di Eminonu (ma c'è anche il tram che fa proprio capolinea qui) per inoltrarci nel BAZAR DELLE SPEZIE (Misir Carsisi)
Balzano subito agli occhi le variopinte piramidi di spezie e le elaborate composizioni di lokum (delizia turca) simili a gioielli; è un regno di colori, di profumi, di suoni...che sono una gioia per gli occhi delle migliaia di turisti che visitano tutti i giorni questo mercato ottomano, frequentato regolarmente anche dai migliori cuochi della città che qui vengono a rifornirsi di frutta secca e spezie.
L’edificio stesso è bellissimo, composto com’è da 88 camere a volta. Secondo solo al mitico Gran Bazar, il Bazar delle Spezie è famoso per i negozi e i banchi ricolmi di prodotti tradizionali di spezie, erbe rare, profumi, prodotti di erboristeria, frutta secca, medicinali naturali, semi, strane radici.
Ogni banco è un colore, una sorpresa, un profumo…una tentazione! Strani grappoli di radici secche a penzoloni, centinaia di tipi diversi di zafferano, thé e chay di tutte le qualità, il tutto presentato egregiamente. Fate come la gente del posto assaggiate prima di acquistare e confrontate i prezzi anche se, rispetto al Gran Bazar, sono più convenienti. Trovare regali e souvenirs, qui, non sarà certo un problema. La disposizione ordinata e variopinta delle merci è di per sé un'opera d'arte da fotografare...! 


Ovviamente non abbiamo potuto resistere nell'acquistare della frutta secca e il dolce tipico arabo dal sapore molto particolare: il baklava, fatto di pasta sfoglia e farcito all'interno con sciroppo di zucchero, succo di limone, miele, burro, cannella, noci o pistacchi. Certo non è poco calorico, anche un po' troppo oleoso, ma come si fa a non assaggiare un dolce così popolare!

Vicino al Barzar delle Spezie visitiamo la MOSCHEA NUOVA (Yeni Cami). Nel 1957, Valide Sultan Safiye, madre di Mehmet III, ordinò la costruzione di una nuova moschea con relativo complesso külliye nel cuore commerciale della città. Gli abitanti della zona (tra cui una comunità di ebrei caraiti trasferiti nel quartiere in costruzione di Hasköy) furono costretti ad andarsene per fare spazio all'edificio, la cui costruzione richiese 66 anni. La moschea è una delle principali attrattive, a differenza del suo nome, nel panorama della Città Vecchia. 


Decidiamo di fare il TOUR SUL BOSFORO, sempre in zona partono tantissime imbarcazioni! Si può esplorarlo in molti modi. Il più comune è il Bosphorus Public Excursion Ferry (solo andata TL 15 e andata/ritorno TL 25), che parte da Eminönü alle 10.30.  Questi traghetti fermano a Beşiktaş, Kanlıca, Yeniköy, Sarıyer, Rumeli Kavağı e Anadolu Kavağı. Il viaggio dura circa 90 minuti per ciascuna tratta; al ritorno i traghetti partono da Anadolu Kavağı alle 15 (tutto l'anno) e alle 16.15 e 17 (18 il sabato) da metà aprile a ottobre. Da metà giugno a inizio agosto una crociera al tramonto parte da Eminönü di sabato sera alle 19.15 e ritorna da Anadolu Kavağı alle 22.
Un'altra soluzione è un'escursione in battello privato. Anche se questi portano soltanto fino ad Anadolu Hisarı e ritorno (senza fermate), considerate che, essendo queste imbarcazioni più piccole, navigherete più vicino alla costa e potrete vedere molto di più. L'escursione dura circa 90 minuti e il biglietto costa TL10.


                                                                                                                                   12 luglio
La giornata inizia in modo molto gustoso poichè, dopo aver avvistato già da qualche giorno la vetrina di Pastanesi, un'invitante pasticceria con un'appetitosa vetrina, entriamo a fare colazione. Gentilezza ed efficienza del personale ottima. Consiglio...questo è sicuramente il ricordo "più dolce" di Istanbul!
Seduti a tavolino decidiamo il programma della mattinata: visitare la Süleymaniye camii (Moschea di Solimano il Magnifico), la più imponente e panoramica tra le moschee di Istanbul è situata sulla cima di uno dei sette colli della città, con una splendida vista sul Bosforo. Voluta da Solimano il Magnifico che incaricò Mimar Sinan, il più grande architetto ottomano, per la progettazione del maestoso edificio.
L'ingresso è gratuito, la moschea è chiusa durante gli orari di preghiera. La Moschea di Solimano è l'unica attrazione di Sultanhamet a non essere collegata con il tram e per raggiungerla è necessario percorrere una rampa in salita (che fatica!!!), ma lo scenario da vedere è molto particolare: Il cortile sprigiona un senso di immensità, mentre all'interno si trovano vetrate luminose. A differenza della Moschea Blu gli interni sono piuttosto spogli e poco decorati. All'esterno si trova la tomba del Solimano e i curati giardini con una grande terrazza dove ammirare una bella vista sul Corno d'Oro.
Le fermate del tram più vicine sono quelle di  Eminonu e di Beyazit, da entrambe sono necessari 15-20 minuti di cammino.

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso la TORRE DI GALATA percorrendo il Ponte Galata. Costruita originariamente nel 1348, questa torre era il punto più alto delle fortificazioni genovesi di Galata e, in epoca ottomana fu utilizzata soprattutto come torre di avvistamento degli incendi che divampavano regolarmente in città.



La vista dalla cima sulla città è spettacolare.


Ripercorriamo il Ponte Galata e nulla è affascinante come attraversarlo al tramonto, quando le moschee in cima ai sette colli si stagliano contro il ciel rosa tenue e il profumo del tabacco di mele aleggia dai narghilè fumati nei caffè sottostanti. Qui è disseminato di pescatori e questo è anche il posto migliore della città per osservare i traghetti che scivolano lungo il Corno d'oro. Ci soffermiamo ad ammirare e ad immortalare questo spettacolare scenario. 






Attraversato il ponte Galata vediamo delle imbarcazioni dorate in stile barocco-ottomano 
che preparano degli invitanti balık ekmek (panino con il pesce). Esso, era il pasto tipico pasto dei pescatori, dalle loro barchette attraccate sulle sponde del Corno d'Oro si è rapidamente diffuso in tutta la città, diventando il modo più economico e sfizioso per fare una scorpacciata di pesce. Un piatto semplice, ma molto gustoso!

                                                                                                                               13 luglio
Dopo aver fatto colazione, partiamo in direzione Istiklal Caddesi (Viale Indipendenza) ove si trova la frenetica e caotica PIAZZA TAKSIM, questa piazza deve il nome al vecchio serbatoio di pietra situato sul lato ovest, ma è meglio nota come cuore simbolico della città moderna e meta di un flusso costante di abitanti che ci vengono in automobile, autobus, funicolare e metropolitana, per tuffarsi nel trambusto.
Abbiamo evitato di andarci nei giorni precedenti e soprattutto di sera per i violenti scontri tra i manifestanti e la polizia turca...infatti, non appena giunti è impossibile non notare le centinaia di poliziotti con scudo e manganelli che presidiano la piazza.
Qui vi si trovano chiese, moschee, negozi, alberghi e hamam (bagni turchi). Un insieme di persone gironzola per boutique e librerie, sbircia nelle gallerie e chiacchiera seduti ai bar, ma data la situazione abbiamo la sensazione che la vivacità di tale piazza sia molto contenuta. Ci è sembrata, comunque, molto europea...



In seguito alla passeggiata ci dirigiamo verso i pullman dell'Havataş diretti all'aeroporto di Atatürk per prendere un volo locale e atterrare ad Izmir (Smirne)...perchè il nostro viaggio continua...

giovedì 10 aprile 2014



Ricordate la protagonista di Dirty Dancing, Jennifer Grey? Di certo non era una top model e aveva un naso tutt'altro che perfetto. Eppure aveva un fascino particolare, tutto suo. Dopo il successo del film, le consigliarono una plastica a quel naso "difettoso". Risultato? La fisionomia del viso cambiò e la sua carriera nel cinema venne interrotta.
 Se vogliamo fare pace con i nostri difetti, fisici e non, proviamo a chiederci se per caso non facciano parte della nostra personalità o nel nostro sex appeal. Eliminarli potrebbe essere un errore. 
La sfida sarebbe di promettere a se stessi che da oggi in poi punteremo sul nostro fascino che non ha età, perchè nasce dentro di noi; ed è questo, più di ogni altra cosa, che attrae gli altri.
"Non ce la farò mai", "Ci sarà di sicuro qualcuno più bravo di me", "Tanto non sono capace": vi è mai capitato di caricarvi di pensieri negativi poco prima di mettervi in gioco o di raggiungere un obiettivo? Gli americani lo chiamano self sabotage, cioè quell'atteggiamento pessimista dinanzi ad un possibile successo.
Una caratteristica dell'autosabotaggio è quella di non riuscire a far venire fuori le proprie qualità al momento opportuno. Non si tratta solo di avere poca autostima, ma dietro a tale comportamento c'è anche la paura di affrontare un cambiamento, di conseguenza, si fa in modo di rimanere ancorati al punto di partenza, in una zona d'ombra nota, che però impedisce di scommettere su se stessi. 
Esistono diversi modi per autosabotarsi, come rimanere in attesa di un momento migliore che non arriverà mai oppure perdersi nel pianificare quel che potrebbe avvenire, o ancora, aggrapparsi a luoghi comuni e, per esempio dopo una storia finita male, dirsi che gli uomini o le donne sono tutti dei poco di buono. Tutte strategie che portano a volare basso, tutti alibi per non agire.
Quando si è chiamati a mostrare le proprie qualità, bisognerebbe concentrarsi sulle capacità di cui si va più fieri. Poi fate un esperimento: chiedete ad un amico o un'amica di descrivervi, rendervi conto di come vi vedono gli altri (nella maggior parte dei casi, molto meglio di ciò che si crede di essere), darà una spinta al vostro amor proprio e metterà a tacere il nemico che è dentro di voi.

mercoledì 9 aprile 2014

I muscoli  che giovano maggiormente durante la corsa sono le gambe (sia le cosce che i polpacci) e i glutei. Se esercitata almeno tre volte alla settimana, tonifica i muscoli, senza però determinarne l'ingrossamento, conferendo un fisico snello e lanciato. Inoltre, aumenta la mobilità delle ginocchia e delle caviglie, che diventano più sciolte. Correndo, però, non lavorano soltanto le gambe, ma anche gli addominali, che contraendosi leggermente per mantenere la giusta posizione durante l'andatura, si definiscono. Ciò vale anche per i muscoli delle spalle e delle braccia, che si muovono allo stesso ritmo delle gambe. Il running, quindi, può essere considerata un'attività completa.
Tra i tanti effetti positivi, correre, contribuisce a prevenire alcune malattie molto comuni: è d'aiuto contro l'osteoporosi (che rende fragili le ossa e interessa soprattutto le donne di una certa età) poichè i ripetuti impatti con il terreno stimolano il metabolismo dello scheletro, favorendo un miglior assorbimento del calcio. Per quanto riguarda il diabete (causato dall'eccessiva presenza degli zuccheri nel sangue, dovuta ad una carenza di un ormone, l'insulina), la corsa rende il corpo più funzionante dell'uso del glucosio (gli zuccheri). Il running migliora l'ipertensione, cioè la pressione alta, in quanto, agisce favorevolmente sulla salute del cuore e l'ossigenazione del sangue e, ne previene alcune possibili cause, come il sovrappeso e, appunto, il diabete.
Il running aiuta anche la mente, perchè allenandosi ci si immerge in uno stato di profonda tranquillità, in cui ci si dimentica dei problemi e delle tensioni da cui si è afflitti. Staccando la spina, si riducono considerevolmente i livelli di stress e si recupera la propria serenità interiore, grazie al ruolo delle endorfine, gli ormoni del benessere che, durante l'allenamento, vengono prodotte dal corpo in quantità superiore alla norma e, questo dona una sensazione di leggera euforia. Tali effetti sono poi ancora più evidenti se l'allenamento è improntato al puro divertimento e non finalizzato ad un risultato.

martedì 8 aprile 2014

Complice il clima più mite e "la prova costume" più vicina, si torna in pista.

Con l'arrivo delle temperature più miti sono in tanti a prendersi cura del proprio fisico, ma anche a rilassarsi con il running. Per rassodare il corpo, però, servono innanzitutto impegno e costanza negli allenamenti e, ritrovando la forma adeguata, esso, diventa più efficiente. Per la linea ciò comporta l'accelerazione del metabolismo, che fa consumare più rapidamente le calorie contenute nei cibi. In pratica, chi svolge con regolarità un'attività fisica, anche quando non è intento a praticarla brucia i grassi più rapidamente di chi è sedentario. Ovviamente, allo sport va associata un'alimentazione equilibrata.
Il motivo per cui la corsa piace a molte persone è che si tratta di un'attività facile da praticare e naturale e in più non comporta alcuna spesa. Tuttavia, è fondamentale tenere la postura corretta, il busto va inclinato leggermente in avanti mantenendo la schiena dritta e i movimenti delle braccia e delle gambe devono essere coordinati. Importante è il movimento dei piedi per riuscire a dare una buona spinta con la punta e fare meno fatica.
Chi ha difficoltà a mantenere anche basse andature, si può cimentare nella camminata veloce; chi, invece, è fuori allenamento può iniziare con 15 minuti ad andatura moderata, per poi a poco a poco aumentare gradualmente a 30 minuti di allenamento, successivamente a 45 e, infine a un'ora. Per una buona forma fisica basta allenarsi per mezz'ora almeno tre volte alla settimana. 
L'unico ostacolo potrebbe essere per le persone che soffrono di fastidi alle caviglie e alle ginocchia, in tal caso meglio confrontarsi con un medico prima di cominciare a praticare questa attività. 
Quando si fa running è bene seguire alcune precauzioni: 
  • a seconda dell'ora e del momento della giornata in cui si pratica la corsa, per l'alimentazione pre-allenamento è opportuno assumere in maniera equilibrata tutti i macronutrienti, per evitare di appesantirsi e creare dei disagi all'organismo; 
  • correre nei parchi o comunque in aree verdi, dove la qualità dell'aria è sicuramente migliore; 
  • anche se non è necessario bere durante l'allenamento, è essenziale arrivare ben idratati all'allenamento; 
  • scegliere un abbigliamento adeguato al clima e scarpe apposite per il running e che calzino appropriatamente; 
  • correre, almeno inizialmente, su percorsi in terra battuta, passando in seguito all'asfalto quando si è più esperti; 
  • svolgere esercizi di stretching ad allenamento ultimato, al fine di rilassare e rendere più elastici i muscoli.

lunedì 7 aprile 2014


Per la bella stagione l'uomo è sicuramente più casual, più sportivo e con maggiori colori/fantasie! Egli, passa da un look versatile e formale ma rivisitato, ad uno dinamico ma raffinato, caratterizzato da giochi di stile e colori moda per dare un tocco di originalità al proprio guardaroba. Gli stilisti si sono lasciati ispirare dai capi tecnici usati dagli sportivi, capi che sono stati rivisti attraverso l'uso di una grande varietà di stampe e materiali che li rendono iperchic.
Tra le tendenze di moda per per l'uomo vi sono:

Bermuda: sono un capo essenziale del guardaroba,  comodi e pratici da indossare nel tempo libero, che vi piacciano larghi o su misura restano sempre fino al ginocchio. La tendenza più cool per la prossima estate dettata dalle sfilate meneghine è di indossare i bermuda sotto giacche aderentissime e per l'ufficio il bermuda diventa di alta sartoria e personalizzato. 

Completi sartoriali: rappresentati in chiave moderna, in particolare, in seta e nelle tonalità del rosso bruciato, del corallo e del rosa caldo. Come acqua sul fuoco, tra i colori visti in passerella spicca il blu cobalto, ceruleo ed elettrico. Avete tutto il tempo di mettervi eventualmente in forma, visto che gli abiti saranno aderenti e valorizzeranno la vostra figura! 

Giacche: a doppio petto, a quadri e giacche lunghe saranno le protagoniste della bella stagione; giacche di pelle nere o marroni in stile vintage o old school; giacche a vento i cui requisiti più innovativi sono leggerezza e praticità.

Maglie o felpe: sono più alla moda maglioni con motivi di diamanti Haran o trecce strette di maglie; cardigan sottili con zip e dolcevita che metteranno in risalto la silhouette maschile.

Pois: ha trionfato sulle passerelle della moda internazionale non solo su pantaloni, camicie e cravatte, ma anche su calze e costumi da bagno. La mania per il pois ha contagiato e invaso ogni capo dell'abbigliamento maschile, imponendosi come una tendenza "a tutto tondo". 

Denim: utilizzato non solo sui pantaloni con i classici jeans, ma anche su giacche, camicie con diverse sfumature, capispalla e scarpe di questo materiale a ricreare quel total look stile anni '90 da tempo ritornato di moda creando outfit che si rivelano allo stesso tempo eleganti, ma comunque giovanili e contemporanei.

American street style: per l'uomo che ama viaggiare ed ispirato all'ideale di libertà. Vestiti con giacche monopetto e con bandane legate intorno al collo a sostituire la classica cravatta. Giacche e giubbotti in pelle morbida sono abbinate a pantaloni o bermuda. Stivali color cognac e borse da week-end hanno già riscosso i primi apprezzamenti.

Stampe floreali: proposte su camicie, giacche e pantaloni. Un "tutto fiori" con microdisegni o motivi più grandi, elemento in voga per la stagione primaverile ed estiva che non mancherà di soddisfare tutti gli uomini che amano definirsi bohemien, hippy o dandy. La proposta è molto varia così come le possibilità di abbinamento.

Righe: molto grandi e spesse, che formano dei veri e propri blocchi di colore sui capi presentati. Esse, vengono applicate non solo a pullover e T-shirt, ma anche a giacche e cardigan e, vengono adattate a capi più eleganti e formali così come ad abiti che possono essere indossati tutti i giorni, dai toni più casual.

Camouflage: le stampe mimetiche, forti del successo delle passate edizioni sono riproposte con nuove combinazioni e colori innovativi, ma sempre all'insegna del military look. Le fantasie si possono portare scegliendo un total look oppure prediligendo capi abbinabili a tinta unica o ancora optando per un unico accessorio.

Borse: si possono identificare tra i must have dell'uomo moderno, grandi per il tempo libero e la vita di tutti i giorni! I colori predominanti vanno dal cuoio, al mattone, al cognac. Tonalità sobrie e ricercate, si abbinano bene ad uno stile elegante, ma anche casual. Di moda anche la doctor bag, la classica borsa del dottore rivisitata in chiave stilosa, un grande ritorno declinato al maschile per completare l'outfit elegante da giorno.

Calzature: le sneakers assolutamente colorate, con colori pastello dai toni naturali che per un perfetto abbinamento riprenderanno le scelte cromatiche degli abiti sui quali il colore verrà utilizzato. Inoltre, calzature e calzini sembrano destinati a stare separati, prende sempre più "piede" la scarpa, anche classica, senza calzini.


domenica 6 aprile 2014

Le colorazioni tenui e femminili fanno la loro comparsa non solo nel guardaroba, ma anche nel beauty, inno alla natura che si risveglia. 

Gli occhi si illuminano grazie a delicate sfumature, con ombretti tinti dall'acqua marina all'orchidea, creando uno sguardo angelico. Il radiant orchid (misto tra rosa, fucsia e lilla), colore dell'anno, è perfetto soprattutto per truccare gli occhi o per creare una tenera manicure, si può osare con un rossetto o un gloss, ma è sicuramente più difficile da portare. Tutte le tonalità di rosa, da quelle più leggere a quelle più intense, creano un effetto stupendo se portate con un po' di abbronzatura o un trucco perlato. L'azzurro pastello va benissimo come ombretto, come eyeliner, ma anche in versione smalto per un effetto fresco e giovanile. Il verde è perfetto se ben sfumato in modo lieve, dona soprattutto alle more con occhi scuri. L'arancione, il rosso intenso o corallo, colori impegnativi, sono una delle tendenze più in voga per le labbra in tutte le loro nuance, se però non si ha molta confidenza con i colori accesi meglio iniziare con un gloss. 
Fondamentale è che ci siano per gli occhi matite ed eyeliner per delineare alla perfezione l'occhio e dare precisione e profondità allo sguardo. Per la bocca niente matita per il contorno. Freschezza e semplicità sono il filo conduttore del nuovo trucco primaverile, morbido ed elegante, ma senza eccessi. Per chi non sa farne a meno, solo una matita chiara, ma da sfumare verso l'interno con un pennellino piatto.


Il make-up del momento pone l'incarnato in primo piano, secondo la tendenza del nude look: la base del trucco diventa, quindi, fondamentale per realizzare un beauty fresco e luminoso, così il fondotinta deve rendere la pelle del viso opaca e liscia, grazie ad una consistenza anti lucidità e anti imperfezioni, con un effetto eccezionalmente naturale. Per le pelli che presentano imperfezioni lievi o marcate, come acne, rossori o macchie, ci sono i fondotinta correttivi che coprono senza appesantire la pelle del viso con un effetto maschera.
Per il viso viene proposta, un alternativa intermedia tra trucco e crema la BB cream, crema anti imperfezioni, come dice il nome Blemish Balm Cream, un prodotto che unisce l'idratazione al make-up; facile da applicare, questa formula rende la pelle luminosa e uniforme, con un effetto poco coprente, perfetto per la bella stagione.
Tornano di moda anche i blush che risaltano l'incarnato nei colori pesca e rosa.



venerdì 4 aprile 2014

1. L'esercizio fisico. È il motore migliore, sia perché fa consumare calorie mentre lo si pratica, sia perché così aumenta la massa magra, cioè i muscoli, che fanno alzare il metabolismo basale. L'allenamento ideale sarebbe di due-tre sedute alla settimana di 40 minuti, alternando esercizi di aerobica a tonificazione. Praticare sport, tuttavia, non ha un valore esclusivamente estetico ma è considerato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) una vera e propria terapia preventiva che oltre a ridurre il rischio d'infarto e di altre patologie cardiache, aiuta ad allontanare il diabete, riducendo allo stesso tempo, ansia e stress.

2. Il riposo notturno. Se si dorme 7-8 ore a notte si consuma di più. Meglio ancora se si cena presto, perché così si spiana la strada all'ormone GH (un ormone che aumenta l'ossidazione degli acidi grassi favorendo il dimagrimento) che viene prodotto soprattutto di notte e, ancor di più a stomaco vuoto. Dunque, un sonno sufficiente e di buona qualità è indice di un corretto funzionamento dell'organismo.

3. Il caldo e...il freddo. Le temperature superiori ai 30° fanno produrre più GH, un ormone che favorisce l'aumento della massa muscolare. Ma anche il freddo intenso ha lo stesso effetto. Nel nostro corpo aumenta la percentuale di grasso bruno, che fa produrre calore per scaldarci e ci fa consumare di più. Sì alle saune seguite da una doccia fredda.


Tornano di moda direttamente dagli anni Cinquanta, le tonalità pastello dall'azzurrino velato, al verde acqua, al frizzante giallino, all'arancione mandarino, al romantico rosa, ad un tenue violetto. I colori pastello sono i protagonisti principali di questa stagione. Colori delicati e raffinati, da sfoggiare sia sugli abiti sia sugli accessori, decisamente molto candy style, look ispirato alle caramelle gommose e alle loro tonalità dolci e sfiziose, un trionfo di toni da caramella che mettono insieme l'ottimismo del colore e la sobrietà dei toni cipriati.
Li avrete sicuramente già adocchiati nelle vetrine dei negozi più alla moda della città, in splendidi capi di abbigliamento o in irrinunciabili accessori. 
La domanda che ci si pone è : “Come posso creare un outfit semplice e alla moda senza esagerare con le tonalità e, soprattutto, come posso realizzare un abbinamento perfetto tra questi?”
Le prime proposte sono giunte da Burberry che ha fatto sfilare modelle con armoniosi cappottini e trench rosa, lilla, verde menta, celestino, ma anche diverse mise con colori sorbetto irresistibili.
Innanzitutto, si può osare un pastello total look oppure creare un sapiente mix. È anche possibile abbinare i colori pastello tra di loro, per esempio rosa cipria e crema, tonalità tenui e leggere che stanno benissimo insieme. 
Al posto dei soliti jeans si possono indossare i leggings delle nuance pastello da abbinare ad un chiodo o ad altri accessori di pelle per smorzare l’effetto “bambola”. I pantaloni sono perfetti con le sneakers o le ballerine, uno zainetto o una borsa di pelle. Si può completare il look con un gioiello d’argento che si mixa bene. 

giovedì 3 aprile 2014

Per 4 persone

Difficoltà: facile

Tempo: 1 h e 15 '

Ingredienti:
  • 800 g salsicce di maiale
  • 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
  • 1 cipolla tritata finemente 
  • 1 costa di sedano tritata 
  • 1 carota tritata 
  • 1 cucchiaino di prezzemolo tritato
  • 2 dl di vino rosso
  • sale e pepe nero macinato fresco
  • 400 g di passata di pomodoro
Per la polenta :
  • 1,5  di acqua
  • 400 g di farina di mais 
  • sale
Preparazione:
Forate le salsicce con una forchetta o con uno stecchino per spiedino per permettere al grasso di colare fuori durante la cottura e fatele rosolare con olio a fuoco basso. Dopo circa 15 minuti aggiungete la cipolla, il sedano, la carota e il prezzemolo e, lasciate imbiondire. Versate il vino e lasciate evaporare. Unite la passata di pomodoro, condite con un po' di sale e pepe e fate cuocere per circa un'ora o finchè le salsicce sono cotte e dorate.

Intanto che le salsicce si cuociono potete passare alla preparazione della polenta.

Per la polentaMettete a riscaldare in una pentola dal fondo spesso l'acqua e salate. Versate la farina a pioggia, quando l'acqua bolle, avendo cura di mescolare costantemente, in modo da evitare la formazione di grumi nell'impasto. Portate a bollore e cucinate per un tempo di circa 30/40. Servite calda.



mercoledì 2 aprile 2014

Per 16 persone

Difficoltà: facile

Tempo: 50'

Ingredienti:
  • 4 uova
  • 250 g di zucchero
  • 1 dl di latte 
  • 1 dl di olio di semi di mais
  • 140  g di farina di manitoba
  • 140 g di farina bianca "00"
  • 1 limone non trattato
  • 3 arance 
  • 3 cucchiai di miele ai fiori di arancio
  • 100 g di cioccolata all'arancia 
  • 1 bustina di lievito
  • 1 cucchiaio di zucchero a velo
Preparazione:
Lavorate a crema i tuorli con un frullino elettrico e mettete da parte gli albumi in una ciotola. Incorporate lo zucchero  e continuate a frullare per un paio di minuti. ● Unite il latte e amalgamate, aggiungete l'olio, le farine setacciate, gli albumi montati a neve mixando ogni ingrediente singolarmente.  ● Grattugiate la scorza di un limone, spremete le arance, versate il miele nel composto, tagliuzzate la cioccolata all'arancia (in forno si fonderà al complesso degli ingredienti esaltando il sapore dell'agrume) e mescolate il tutto.  ● Infine, mettete il lievito e amalgamate l'insieme. Imburrate una teglia, spolverate con un po' di farina e versate il preparato. Trasferite in forno già caldo a 180° per 30 minuti. Trascorso il tempo tirate il dolce fuori dal forno e spolverate con lo zucchero a velo.