domenica 28 luglio 2013

                                                                                                      
Si potrebbe rispondere che l'Italia è un Paese d'origine vulcanica. Ma in questo modo non si spiega nulla e si sarebbe imprecisi.
La nostra penisola si è formata in epoca geologicamente molto recente ed è sorta dal mare per le spinte geologiche che hanno avvicinato il Nordafrica all'Europa. Fra queste zone continentali si trovava un mare, la Tetide, il cui fondo era attraversato da una frattura che comunicava direttamente con un grandissimo serbatoio di magma (cioè di lava fusa). L'innalzamento del fondo marino ha portato in superficie sia i sedimenti sul fondo della Tetide (che ora formano i rilievi dell'Appennino e della Sicilia) sia quella frattura con i suoi vulcani.
Si può dire che tutti i vulcani d'Europa (esclusi quelli dell'Islanda) si trovino in Italia. Il Vesuvio, l'Etna e lo Stromboli sono i più importanti e conosciuti ma non sono i soli. Altri, in parte spenti o di scarsa attività, si trovano nell'Italia centrale e meridionale e persino nel fondo dei mari. I laghi di Vico, di Nemi, di Bracciano, di Genzano, di Albano si sono formati nei crateri di antichi vulcani. I campi Flegrei, una zona a nord di Napoli, sono punteggiati da tanti vulcanelli. Inoltre, nel golfo di Napoli sono di origine vulcanica le isole di Capri e di Ischia.
Altre regioni della Terra sono ugualmente ricche di vulcani, come le Antille il Giappone e le Isole della Sonda. Una delle cause di questo fenomeno sta nel fatto che lungo certe linee del nostro pianeta vi sono fessure che mettono in comunicazione l'acqua del mare con il fuoco interno, proprio come nell'antico Mediterraneo. Se osservate bene una carta geografica, noterete che i vulcani si trovano quasi tutti nelle vicinanze del mare e, alcuni addirittura al centro degli oceani, come l'Islanda e le Isole Hawaii.

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