mercoledì 27 agosto 2014


Racconti di viaggio 

Al vostro arrivo a MARRAKECH, la "Città rossa", sarete sorpresi dal contrasto di colori: la città, i suoi muri di mattoni rosa con le buganvillee (un particolare tipo di pianta), una moltitudine di palme e una rigogliosa vegetazione e, come sfondo un paesaggio magnifico con le cime innevate dell'alto Atlante sotto un cielo luminoso blu intenso. Perennemente soleggiata e intrisa di profumo di gelsomino o dei fiori di arancio dei suoi giardini.
All'interno delle mura di mattoni, nei vicoli brulicanti della sua medina, regna un'attività intensa, caratterizzata da urla di mendicanti, colori vivaci, profumi di cedro e spezie. 
Marrakech, mitica città, capitale della cultura, ha ispirato gli artisti, la moda e gli eventi; Marrakech "people", con i suoi palazzi di lusso e locali notturni. Marrakech, meta turistica da oltre un secolo, offre un sottile equilibrio tra i tesori del passato e l'energia continua delle culture viventi.

Giungiamo a Marrakech in tarda serata per recarci al Riad (le tradizionali case nobiliari marocchine) "Dar Tuscia", situato entro le mura della Medina e a pochi chilometri dalla piazza principale della città Jemaa el Fna. Una volta arrivati alla stazione centrale di Marrakech (prima abbiamo visitato Casablanca e Fes) abbiamo trovato ad attenderci l'autista (che avevamo richiesto tramite email al momento della prenotazione)È consigliabile in quanto, se non si conosce la Medina, può risultare difficile trovare l'hotel la prima volta. Personale disponibile, camera pulita e ben arredata, condizionatore e tranquillità. Colazione sufficiente, terrazza rilassante e hammam (a pagamento). Il Riad è a gestione femminile, les dames sapranno darvi consigli utilissimi su come muovervi in città, cosa visitare e come comportarvi in caso di persone troppo insistentiOttimo rapporto qualità/prezzo. (La moneta locale è il Dirham; 1 euro corrisponde a 11,1450 Dirham , 100 euro a 1.114, 50 Dirham).

Ciò che bisogna assolutamente vedere a Marrakech:

La Koutoubia (la moschea con il suo minareto), è stata costruita dalla dinastia almoaide in 40 anni (dal 1150),  con forme semplici, arredi sofisticati ed equilibrio delle sue proporzioni è considerata uno dei monumenti più belli del Maghreb. È stata usata come modello per due monumenti simili: la Giralda di Siviglia e la torre Hassan a Rabat. Il suo minareto di 77 m è visibile fino a 25 km. Illuminata di notte, è il "fiore all'occhiello" di Marrakech. Particolarmente bella la moschea che però non è accessibile ai turisti, ma solo alle persone di fede musulmana...un vero peccato! 




Piazza Jemaa el Fna è il cuore pulsante della città. Classificata Patrimonio Orale e Immateriale dell'Umanità dall'Unesco, deve la sua fama al suo spazio, la sua frequentazione ed il suo ambiente. Area pedonale è un luogo di incontro e di intrattenimento, con negozi e taverne che offrono cibi e bevande. Si possono ammirare cantastorie, indovini, incantatori di serpenti, acrobati e i famosi Gnawa che vibrano e rimbalzano al ritmo della "Krakachs" (nacchere metalliche) e ancora venditori di spremute, donne che fanno tatuaggi con l'hennè. Si passeggia perdendosi nei dedali di vie, accanto a motorini che sfrecciano all'impazzata, biciclette o carretti. Un caos organizzato! Ma è di notte che inizia la festa a Jemaa el Fna offrendo un ambiente medievale ed esotico, punto di incontro grazie ai cafè all'aperto che la circondano, in cui la città si trasforma in un grandissimo ristorante. Consiglio di mangiare in uno dei tanti banchetti che prepara piatti tipici marocchini, tra cui il "tajine" cucinato in svariati modi; si mangia bene e a poco prezzo oppure, per godersi la piazza al meglio, cenare in un ristorante che ha terrazzo con vista sulla piazza (come il Cafè du France), la sera con il tramonto.




La Medina e il sūq (il mercato organizzato) è un autentico labirinto di stradine e viuzze, praticamente è la città storica dentro le mura, se si è dei buon camminatori prima o poi si ritrova il varco in cui si è entrati ovvero facilmente allunghi il giro, tutti sono disposti a darti un aiuto o informazione in cambio di una mancia. Le mura della città antica, costruite in mattoni e lunghe 19 km annoverano una ventina di porte "Bab". Le porte sono punti di riferimento importanti per entrare o uscire dalla medina. Alcune, come Bb eh Debbagh e Bab Agnaou hanno mantenuto la loro architettura originaria. È il luogo dove si vede come scorre la vera vita marocchina, si vende, si compra, si contratta, si parla, si ride e si scherza; è un luogo magico dove sembra che il tempo si sia fermato! Percorrere la Medina di Marrakech rappresenta un'esperienza unica. Non si possono descrivere a parole i rumori, la confusione, i profumi, i cattivi odori e i colori della Medina. Impossibile resistere allo shopping. Vietata alle persone schizzinose o prevenute... bella e caratteristica tutta partendo sempre dal presupposto che siamo in un paese comunque povero e dove sicuramente non trovate pulizia profonda e benessere, ma comunque un modo diverso di vivere, dà l'impressione di essere reale e non solo turistica. Pericolo assente anche di notte. Evitate i ragazzini che al posto di darti indicazioni sui percorsi vi si "attaccano" e poi vogliono soldi.




Il Palazzo Bahia (Palazzo della Bella) è stato costruito nel tardo XIX secolo dall'architetto El Mekki, fu notevole per i suoi sofisticati arredi, i suoi giardini, fontane e cortili ombrosi, ma anche per il suo piano architettonico. Infatti, il palazzo ospitava la famiglia del grande visir Ba Ahmed Ben Moussa, cioè 4 mogli, 24 concubine ed innumerevoli bambini.
La disposizione delle stanze, porte e corridoi è progettata in modo che ciascuna possa proteggere la propria privacy ed evitare di incontrare gli altri. La lunga costruzione è durata 7 anni, da qui l'origine di una famosa espressione marocchina "la Bahia è finalmente finita!" usata per fare riferimento a un caso che ha richiesto molto tempo. Silenzioso e desolato. Oggi è un peccato che non sia curato come si dovrebbe; dà l'impressione di combattere tra un passato fastoso e un presente piuttosto indifferente. La cosa più bella sono sicuramente i nidi delle bellissime cicogne che mantengono forse viva la maestosità che doveva avere quel luogo in passato.




Il giardino Majorelle è un sito incantevole creato dal pittore francese Jacques Majorelle che nel 1922 si è stabilito qui. Qui potrete rilassarvi tra la sinfonia di luci e colori, fiori e piante esotiche, canti degli uccelli e fontane. L'artista dipinse le pareti della sua villa di architettura art decò e il giardino di un blu oltremare intenso e luminoso. Questo giardino blu nella città rosa è sorprendente, eppure è il cielo azzurro di Marrakech! Oggi di proprietà della Fondazione Pierre Bergé-Yves Saint-Laurent, il giardino Majorelle ospita il Museo di Arte Islamica e le ceneri del celebre stilista. All'interno anche un piccolo museo dedicato ai berberi, nuovissimo e ben tenuto e, una collezione di biglietti d'auguri disegnati dallo stilista francese. È il giardino più bello e curato della città con tante varietà di piante: bambù, piante grasse, ninfee e di pesci rossi. Si entra in un altro mondo, è tutto ben organizzato e c'è un senso di pace molto coinvolgente. Da visitare per trovare un attimo di pace nella bolgia di Marrakech.




La Madrassa Ben Youssef: costruzione Saadiana, gioiello di marmo, stucco, piastrelle e cedro è una grande università coranica che attira studenti da tutto il mondo musulmano (la più grande di tutto il nord Africa). Non è facile da trovare, ma una visita alla scuola coranica merita assolutamente. Si trova all'interno della medina, dunque, è un luogo perfetto per uscire dal frastuono della strada e dalle varie richieste delle persone. La Scuola Coranica si componeva di più di 100 camere per gli studenti e una Sala per la preghiera. Legni e marmi intarsiati e una struttura per l'epoca all'avanguardia. Ascoltare proprio dall'interno della scuola il muezzin che chiama a raccolta il popolo islamico è una bella sensazione. Il suo fascino risiede non solo nella bellezza dell'edificio, ma nella capacità evocativa del suo passato come luogo di cultura e formazione.




Essaouira: si trova lungo la costa atlantica del Marocco, a ovest di Marrakech, famosa soprattutto per la sua Medina sul mare presente nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La fortezza, i muri bianchi e cangianti, la rilassatezza dei suoi abitanti, la Kasbah, le botteghe artigiane, rendono questa città unica e dal sapore europeo: nel 1756 i francesi ne fecero un perfetto esempio di architettura militare e la arricchirono con mura, torri, bastioni e porte riuscendo a coniugare perfettamente la cultura arabo-musulmana con quella d’oltre mare.
Essaouria, originariamente chiamata Mogador, cioè piccola fortezza, è da sempre un importante porto che collega il Marocco con il resto dell’Africa e dell’Europa. Le coste di Essaouria sono avvolte durante quasi tutto l’anno dalle brezze oceaniche e molti sono i surfisti e gli amanti del windsurf che la raggiungono per volteggiare sul pelo dell’acqua a largo della costa. Interessante osservare il  mercato del pesce e il lavoro dei pescatori e dei commercianti. I negozi vendono prodotti di artigianato locale, come ad esempio, prodotti in legno di tuia, vestiti ricamati e tappeti. Essaouira è la destinazione ideale per un soggiorno all’insegna di storia, arte e avventura. Consiglio la citta' tranquilla, rilassante... ma non per il mare! La spiaggia di Essaouira è larghissima, lunghissima e piuttosto chiara; si può passeggiare per ore e, addentrandosi, a un certo punto sembra proprio di stare nel deserto, con dune altissime, di colore ocra e rossiccio. Dalla mattina fino alla sera si può fare jogging, passeggiate a cavallo o a dorso di cammello, prendere il sole, ma ad eccezione delle ore più calde il vento che si alza è fastidioso e l'acqua non è proprio limpida e ideale per la balneazione. 




Escursione nel deserto: è stato, per me, sicuramente il momento più particolare e toccante per scoprire le più belle perle del Marocco, le preziose montagne dell'Alto Atlas, le oasi dalle esuberanti palme, le antiche e secolari Kasbe, le magnifiche città berbere con le loro costruzioni particolari, un paesaggio selvaggio formato da profondi canyon e gole del deserto con le sue fantastiche dune di sabbia. Niente più che inoltrarvi nel deserto vi farà avvicinare alla realtà del Paese, alla bellezza delle terre marocchine e vivere momenti indimenticabili al ritmo dei tamburi berberi. Il mio consiglio è di affittare una 4x4 dove una guida marocchina vi accompagnerà per tutta la durata del viaggio. Noi abbiamo scelto il tour da Marrakech verso Zagora, attraverso molti panorami diversi e unici. A Ouarzazate in direzione di Tinerhir, ci siamo fermati a visitare un interessante complesso: la "Qasba Taourirt", abitata sino a poco dopo gli anni trenta, oggi un interessante complesso turistico visitabile. Alle spalle del monumentale edificio si apre un piccolo villaggio tuttora abitato, interno alla kasbahNon c'e nulla di straordinario e non è arredato, ma ci sono delle curiosità architettoniche e dalle finestre si ha una bella panoramica della città e della valle. Nelle immediate vicinanze della suggestiva cittadina vi sono numerosi studi cinematografici (Atlas Film Corporation Studio), dove vennero (e vengono tuttora) girati svariati film ambientati nel deserto, tra i quali celebri produzioni epiche hollywoodianeDurante il viaggio abbiamo fatto diverse soste, abbiamo pranzato in ristoranti tipici  ed economici; nel pomeriggio siamo giunti dopo un'ora di cammino in sella ai dromedari, tra le dune della regione di Souss-Massa-Draâ, abbiamo ammirato un bellissimo tramonto, anche se una volta addentrati nel deserto ci ha avvolto una tempesta di sabbia...è stata una sensazione forte e indescrivibile...
Giunti all'accampamento berbero (con tende da 4 persone), nella tenda centrale i berberi ci hanno offerto la cena e abbiamo cantato, suonato, parlato con persone di ogni nazionalità e cultura.
Ognuno di noi porta dentro di sè un ricordo legato ad un particolare luogo... Io non potrò mai dimenticare l'emozione di trovarsi in una tempesta di sabbia in mezzo al deserto in sella al dromedario, il silenzio, le forti raffiche di vento, la notte in tenda per poi aspettare l'alba con tutto il suo incanto...
Il mio grazie va a tutti coloro che ci hanno accompagnato in questa avventura, per ciò che abbiamo visto e per la caratura umana delle persone che abbiamo conosciuto; per averla resa un'esperienza unica ed emozionante. Ci ritornerò sicuramente...







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