domenica 27 aprile 2014

  Racconti di viaggio 


Il nostro viaggio in Turchia parte dall'incantevole ISTANBUL, unica città al mondo costruita tra due continenti, Europa e Asia, punto di incontro tra culture e civiltà diverse. Poche grandi città hanno la vitalità di Istanbul, gli abitanti stimati approssimativamente intorno ai 14 milioni, si dedicano alle occupazioni quotidiane con impegno e fervore.
I quartieri custodiscono magnifici monumenti ed edifici risalenti alle epoche bizantina e ottomana; le parti storiche della città si esplorano facilmente a piedi, con l'accompagnamento dell'evocativo sottofondo dei muezzin (incaricati di salmodiare cinque volte al giorno dal minareto il richiamo che serve a ricordare l'obbligo della preghiera della Salāt) e  del suono basso delle sirene dei traghetti che collegano l'Europa all'Asia.
La città ha un carattere contemporaneo e contraddistinto da una certa eterogeneità. Sulla vostra strada potrete trovare una tradizionale meyhane (taverna) turca piena di famiglie chiassose, un raffinato bar/ristorante che serve floridi professionisti, una çay bahçesi (sala da tè all'aperto) colma di persone che fuma il narghilè o, un centro commerciale con il bar che serve cappuccini a donne coperte dal velo.
Tutta la gente del posto, comunque sia, vi farà sentire ben accolti e vi farà capire che non c'è un altro luogo come questo.
                                                                                                            
                                                                                                           9 luglio (2013)
Decollati dall'aeroporto Orio al Serio (Bergamo) alle 14.25 di una calda giornata estiva e atterrati all'aeroporto Sabiha Gökçen (35 km a sud-est di Istanbul) alle 17.50 (ora locale, un'ora indietro rispetto all'Italia) facciamo un po' di fila al controllo passaporti (va bene anche la carta d'identità per chi fosse sprovvisto di passaporto) e le guardie turche ci rilasciano il visto di soggiorno turistico che custodiamo meticolosamente, affinché non si perda e, quindi, evitare il problema al momento di esibirlo al viaggio di ritorno. Ritiriamo i nostri bagagli e nel dirigerci verso l'uscita notiamo che il Sabiha  Gökçen, l'edificio antisismico più grande al mondo, si presenta come un modernissimo scalo internazionale. Preleviamo un po' di contanti in lira turca ai bancomant presenti all'interno dell'aeroporto e usciamo fuori per prendere lo shuttle della compagnia Havataş in direzione piazza Taksim per poi raggiungere la zona di Sultanhamet (Le navette partono ogni mezz'ora dalle 4 del mattino all'una di notte). I biglietti si fanno a bordo, costano 13TL e si paga con la moneta locale. Percorriamo  l'autostrada E6 che porta verso il centro della città, ma attraversando uno dei ponti più trafficati della città il tempo di percorrenza risulta notevolmente dilatato (nel caso in cui si effettua il viaggio di ritorno è bene sempre calcolare di arrivare in anticipo in aeroporto).
Esistono altre soluzioni per arrivare in città come prenotare on-line degli shuttle privati che portino a Sultanhamet o direttamente al proprio albergo, ma è consigliabile solo nei casi in cui si atterra o troppo presto o troppo tardi per il lievitare dei costi del servizio così come i taxi che si trovano fuori dagli arrivi il cui prezzo è inevitabilmente più alto e dipende dagli orari e dal traffico incontrato. 
Giunti in piazza Taksim acquistiamo la "Istanbulkart" (una tessera elettronica che serve come un biglietto, consigliabile se si pensa di usare i mezzi pubblici per più di uno o due giorni perché prevede tariffe scontate rispetto ai prezzi dei singoli biglietti ed ha validità per la metropolitana, la funicolare, i tram, i traghetti, gli autobus IETT,LRT) e prendiamo la funicolare che fa una sola fermata per Kabataş, qui prendiamo il tram in direzione Eminönü e scendiamo alla fermata Sultanahmet (dove si trova il nostro albergo). Si scorgono subito i capolavori architettonici, in così breve distanza una dall'altra, della Basilica Aya Sofya e della Moschea Blu e della loro maestosità. Ci dirigiamo in hotel (Tashkonak) per posare i bagagli, fare una doccia e riposarci un po'. La sera usciamo per le vie di Sultanahmet, con l'intento di gustare un buon kebab e, infatti, ci fermiamo in un locale che ha dei tavolini predisposti all'aperto per consumare il nostro panino, la temperatura è fresca, ma piacevole. Dopodiché facciamo una passeggiata e ci sediamo sulle panchine situate in centro alla piazza tra la Basilica Aya Sophia e la Moschea Blu ove è ubicata una fontana dalla quale sgorga l'acqua a ritmo incalzante, tutto intorno è pieno di luci e colori cangianti che creano una cornice spettacolare e, il richiamo dei muezzin ai fedeli risuona su tutto il quartiere trasportandoci in una magica atmosfera orientale del tutto particolare.
Ritorniamo in hotel un po' stanchi dopo il viaggio, ma già soddisfatti del primo impatto con Istanbul!



                                                                                                                  10 luglio 
Ci svegliamo di buon'ora e facciamo una discreta colazione (in albergo) degustando, soprattutto, un buon çay (il tipico thè turco) e ci prepariamo alla lunga giornata turistica.
Molti visitatori di Istanbul non si allontanano mai da Sultanahmet e, la cosa non sorprende, poche città al mondo hanno una tale concentrazione di monumenti, negozi, alberghi e ristoranti così facilmente raggiungibili a piedi. Essa ospita la maggiore attrazione turistica di Istanbul, questo è il cuore della vecchia Bisanzio e meta di quasi tutti i viaggiatori contemporanei.
Iniziamo il nostro tour dalla BASILICA AYA SOFYA fatta costruire dal grande imperatore Giustiniano e ambita per secoli dagli ottomani, fino a quando Mehmet il Conquistatore si impossessò della città rivendicandola all'islam. Entrando dalla porta imperiale, lo sguardo è irresistibilmente attratto dalla massiccia cupola che sembra innalzarsi  senza sostegni. Una luce soffusa invade la moschea dalle numerose finestre e fa brillare i mosaici dorati che rivestono la cupola e si nascondono negli angoli in ombra. Qui echeggia la storia. Gli interni sono prevalentemente bizantini nelle forme e nelle decorazioni, ma la profusione di candelieri, vasche per le abluzioni e medaglioni con bellissime calligrafie arabe è tutta ottomana. Impossibile non rimanere estasiati dalla magnificenza di questo edificio dalla storia millenaria adesso convertito in museo, ma che immagino renda il suo massimo splendore in un periodo diverso da questo estivo meno preso di mira dai turisti!

Sempre in zona si trova la CISTERNA BASILICA SOTTERRANEA costruita da Costantino nel 500 come serbatoio idrico per il grande palazzo di Bisanzio (palazzo Topkapi), l'acqua proveniva da una foresta situata a circa 20 km da Istanbul, denominata la Foresta di Belgrado" (solo perché i boscaioli erano originari della zona di Belgrado) in seguito cadde in disuso e fu scoperta soltanto nel XVI secolo quando un archeologo francese scorse qualcuno pescare infilando dei secchi nelle aperture del pavimento. Scendendo dal livello della strada ci si trova di fronte ad una vera meraviglia: un capolavoro dell'architettura romana illuminato da suggestive luci rosse. Ora l’acqua presente nella cisterna ha un livello molto basso, ma sufficiente a far sì che pesci molto grossi abbiano trovato lì il loro habitat naturale. Si può ammirare tale spettacolo camminando su passerelle di legno che si snodano tra le colonne. La sua affascinante selva di colonne tutte perfettamente allineate provenienti da vari templi, le più ammalianti sono quelle con il fregio dell'occhio del pavone e quelle poggiate su due enigmatiche teste di Medusa, una di profilo e una capovolta e le carpe spettrali rappresentano una grandiosa opera di ingegneria idraulica e creano un'atmosfera così misteriosa da non poterla perdere assolutamente.







All'uscita passeggiando nei dintorni vediamo un mercato coperto composto da tante casette di legno e decidiamo di fare un giro. Qui si possono trovare ornamenti femminili, donne che ricamano su tessuto o che lavorano l'argilla, tappeti, oggetti in rame, argento e altri materiali e cibi tipici del luogo, infatti, prima di andarcene assaggiamo dei dolcetti con datteri e frutta secca molto buoni e leggeri per un pranzo.

Ci rechiamo verso la MOSCHEA BLU (Sultan Ahmet Camii) ma dobbiamo attendere per entrare la fine della preghiera per i fedeli islamici. Uno fra i più begli edifici di Istanbul si deve al grandioso progetto del sultano Ahmet I, la cui tomba è situata nel lato nord, di fronte al Sultanahmet parkı. La meravigliosa facciata curvilinea della moschea presenta sei minareti e le migliaia di piastrelle blu di İznik che ornano l'interno danno il nome di Moschea Blu all'edificio. Venne realizzata dal sultano di fronte ad Aya Sofia per competere in bellezza e grandiosità con l'opera di Giustiniano.
L'ingresso ai non musulmani è consentito entrando dal cortile che si affaccia sull'Ippodromo. È obbligatorio lasciare le proprie scarpe negli appositi ripiani per cui è più igienico indossare dei calzini, le donne sono invitate a coprirsi il capo con scialle o con foulard.

Nel pomeriggio ci rechiamo al GRAN BAZAR uno dei luoghi più suggestivi di Istanbul. Attraverso il folklore, i colori, gli odori e i profumi tipici di questa terra magica, i suoi corridoi e gli oltre 4000 negozi, ci ritroviamo immersi in quello che è il più grande mercato coperto del mondo.
Quando Mehmet il Conquistatore pose la prima pietra del Bazar, avviò il più importante mercato dell'impero ottomano. Il bedesten originale (con il classico soffitto a volta), dove oggi si trovano antiquari e negozi di curiosità, si ampliò in seguito fino a comprendere gli han circostanti, creando il caotico agglomerato di negozi tuttora esistente.
È molto scenografico: ci si trova di tutto, una successione ininterrotta di negozietti pieni e luccicanti, un vero labirinto dove ci si può perdere per ore. Ci rendiamo conto, però, fin da subito che il Gran Bazar è una trappola per turisti: i prezzi, gonfiati, si possono ridurre se si sa contrattare, ma rimangono comunque alti, infatti, si vedono poche persone del posto e fiumi di turisti. Ad un passo fuori dal bazar la stessa merce la si trova a minor prezzo! Bisogna prestare molta attenzione alla loquacità dei commercianti che cercano di attirare i turisti all'interno delle botteghe o di vendere ad ogni costo la loro merce, risultando pesanti ed invadenti! Bello da vedere ma gli affari si fanno fuori...

Ritorniamo nel cuore di Sultanahmet dove ceniamo in un tipico ristorante anatolico, certamente non vi mancherà la scelta dei ristoranti in questo quartiere. Quasi tutti i locali, però, si rivolgono esclusivamente ai turisti e non sono, quindi, interessati a crearsi una clientela, perciò servono piatti di qualità che varia da accettabile a scadente. Entriamo nel Karadeniz Aile pide & kebap sofrasi un affermato locale che serve una deliziosa mercimek (zuppa di lenticchie) ed è anche molto popolare per il pide (pizza turca). Locale semplice, ma il servizio è cordiale e i prezzi ragionevoli.
Facciamo una passeggiata in piazza e ci avviciniamo alla gente del posto nel sentire un concerto di musica turca. Ogni sera si tengono importanti eventi a carattere locale.

                                                                                                                    11 luglio 

Usciamo presto dal nostro albergo (la città comincia a svegliarsi e in giro si vedono ancora pochi turisti) e facciamo un giro nel vicino BAZAR ARASTA, qui dentro e nei pressi si trovano i migliori negozi di Sultanahmet. In passato questa antica galleria di negozi faceva parte del Külliye (complesso) della Moschea Blu e tuttora i proventi degli affitti sono destinati alla gestione della moschea. Nelle vie circostanti si trovano i negozi di alcuni dei più noti commercianti di tappeti e ceramiche della Turchia.

Terminato il nostro giretto più di curiosità che di shopping ci dirigiamo verso PALAZZO TOPKAPI (Topkapı Sarayı).  Esso è la maggiore attrattiva turistica della Turchia, a buon diritto. Per diversi secoli fu residenza dei sovrani ottomani, il Topkapı conserva molti tesori, tra cui uno straordinario Harem, bizzarri padiglioni che si affacciano sul Corno d'Oro e un museo colmo di gioielli. La visita dell'Harem merita decisamente il biglietto supplementare in vendita alla biglietteria d'ingresso.
L'opulento palazzo Topkapı con i suoi misteri, i suoi segreti e le sue tante contraddizioni è una tappa a cui non si può rinunciare una volta ad Istanbul.
Inoltre, vi potrete sedere nel ristorante che si trova all'interno del complesso, come abbiamo fatto noi e, consumare piatti tipici del posto "gustando" anche dell'incredibile scenario alla vista del Corno d'Oro.




Nel pomeriggio ci rechiamo a piedi verso la zona portuale di Eminonu (ma c'è anche il tram che fa proprio capolinea qui) per inoltrarci nel BAZAR DELLE SPEZIE (Misir Carsisi)
Balzano subito agli occhi le variopinte piramidi di spezie e le elaborate composizioni di lokum (delizia turca) simili a gioielli; è un regno di colori, di profumi, di suoni...che sono una gioia per gli occhi delle migliaia di turisti che visitano tutti i giorni questo mercato ottomano, frequentato regolarmente anche dai migliori cuochi della città che qui vengono a rifornirsi di frutta secca e spezie.
L’edificio stesso è bellissimo, composto com’è da 88 camere a volta. Secondo solo al mitico Gran Bazar, il Bazar delle Spezie è famoso per i negozi e i banchi ricolmi di prodotti tradizionali di spezie, erbe rare, profumi, prodotti di erboristeria, frutta secca, medicinali naturali, semi, strane radici.
Ogni banco è un colore, una sorpresa, un profumo…una tentazione! Strani grappoli di radici secche a penzoloni, centinaia di tipi diversi di zafferano, thé e chay di tutte le qualità, il tutto presentato egregiamente. Fate come la gente del posto assaggiate prima di acquistare e confrontate i prezzi anche se, rispetto al Gran Bazar, sono più convenienti. Trovare regali e souvenirs, qui, non sarà certo un problema. La disposizione ordinata e variopinta delle merci è di per sé un'opera d'arte da fotografare...! 


Ovviamente non abbiamo potuto resistere nell'acquistare della frutta secca e il dolce tipico arabo dal sapore molto particolare: il baklava, fatto di pasta sfoglia e farcito all'interno con sciroppo di zucchero, succo di limone, miele, burro, cannella, noci o pistacchi. Certo non è poco calorico, anche un po' troppo oleoso, ma come si fa a non assaggiare un dolce così popolare!

Vicino al Barzar delle Spezie visitiamo la MOSCHEA NUOVA (Yeni Cami). Nel 1957, Valide Sultan Safiye, madre di Mehmet III, ordinò la costruzione di una nuova moschea con relativo complesso külliye nel cuore commerciale della città. Gli abitanti della zona (tra cui una comunità di ebrei caraiti trasferiti nel quartiere in costruzione di Hasköy) furono costretti ad andarsene per fare spazio all'edificio, la cui costruzione richiese 66 anni. La moschea è una delle principali attrattive, a differenza del suo nome, nel panorama della Città Vecchia. 


Decidiamo di fare il TOUR SUL BOSFORO, sempre in zona partono tantissime imbarcazioni! Si può esplorarlo in molti modi. Il più comune è il Bosphorus Public Excursion Ferry (solo andata TL 15 e andata/ritorno TL 25), che parte da Eminönü alle 10.30.  Questi traghetti fermano a Beşiktaş, Kanlıca, Yeniköy, Sarıyer, Rumeli Kavağı e Anadolu Kavağı. Il viaggio dura circa 90 minuti per ciascuna tratta; al ritorno i traghetti partono da Anadolu Kavağı alle 15 (tutto l'anno) e alle 16.15 e 17 (18 il sabato) da metà aprile a ottobre. Da metà giugno a inizio agosto una crociera al tramonto parte da Eminönü di sabato sera alle 19.15 e ritorna da Anadolu Kavağı alle 22.
Un'altra soluzione è un'escursione in battello privato. Anche se questi portano soltanto fino ad Anadolu Hisarı e ritorno (senza fermate), considerate che, essendo queste imbarcazioni più piccole, navigherete più vicino alla costa e potrete vedere molto di più. L'escursione dura circa 90 minuti e il biglietto costa TL10.


                                                                                                                                   12 luglio
La giornata inizia in modo molto gustoso poichè, dopo aver avvistato già da qualche giorno la vetrina di Pastanesi, un'invitante pasticceria con un'appetitosa vetrina, entriamo a fare colazione. Gentilezza ed efficienza del personale ottima. Consiglio...questo è sicuramente il ricordo "più dolce" di Istanbul!
Seduti a tavolino decidiamo il programma della mattinata: visitare la Süleymaniye camii (Moschea di Solimano il Magnifico), la più imponente e panoramica tra le moschee di Istanbul è situata sulla cima di uno dei sette colli della città, con una splendida vista sul Bosforo. Voluta da Solimano il Magnifico che incaricò Mimar Sinan, il più grande architetto ottomano, per la progettazione del maestoso edificio.
L'ingresso è gratuito, la moschea è chiusa durante gli orari di preghiera. La Moschea di Solimano è l'unica attrazione di Sultanhamet a non essere collegata con il tram e per raggiungerla è necessario percorrere una rampa in salita (che fatica!!!), ma lo scenario da vedere è molto particolare: Il cortile sprigiona un senso di immensità, mentre all'interno si trovano vetrate luminose. A differenza della Moschea Blu gli interni sono piuttosto spogli e poco decorati. All'esterno si trova la tomba del Solimano e i curati giardini con una grande terrazza dove ammirare una bella vista sul Corno d'Oro.
Le fermate del tram più vicine sono quelle di  Eminonu e di Beyazit, da entrambe sono necessari 15-20 minuti di cammino.

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso la TORRE DI GALATA percorrendo il Ponte Galata. Costruita originariamente nel 1348, questa torre era il punto più alto delle fortificazioni genovesi di Galata e, in epoca ottomana fu utilizzata soprattutto come torre di avvistamento degli incendi che divampavano regolarmente in città.



La vista dalla cima sulla città è spettacolare.


Ripercorriamo il Ponte Galata e nulla è affascinante come attraversarlo al tramonto, quando le moschee in cima ai sette colli si stagliano contro il ciel rosa tenue e il profumo del tabacco di mele aleggia dai narghilè fumati nei caffè sottostanti. Qui è disseminato di pescatori e questo è anche il posto migliore della città per osservare i traghetti che scivolano lungo il Corno d'oro. Ci soffermiamo ad ammirare e ad immortalare questo spettacolare scenario. 






Attraversato il ponte Galata vediamo delle imbarcazioni dorate in stile barocco-ottomano 
che preparano degli invitanti balık ekmek (panino con il pesce). Esso, era il pasto tipico pasto dei pescatori, dalle loro barchette attraccate sulle sponde del Corno d'Oro si è rapidamente diffuso in tutta la città, diventando il modo più economico e sfizioso per fare una scorpacciata di pesce. Un piatto semplice, ma molto gustoso!

                                                                                                                               13 luglio
Dopo aver fatto colazione, partiamo in direzione Istiklal Caddesi (Viale Indipendenza) ove si trova la frenetica e caotica PIAZZA TAKSIM, questa piazza deve il nome al vecchio serbatoio di pietra situato sul lato ovest, ma è meglio nota come cuore simbolico della città moderna e meta di un flusso costante di abitanti che ci vengono in automobile, autobus, funicolare e metropolitana, per tuffarsi nel trambusto.
Abbiamo evitato di andarci nei giorni precedenti e soprattutto di sera per i violenti scontri tra i manifestanti e la polizia turca...infatti, non appena giunti è impossibile non notare le centinaia di poliziotti con scudo e manganelli che presidiano la piazza.
Qui vi si trovano chiese, moschee, negozi, alberghi e hamam (bagni turchi). Un insieme di persone gironzola per boutique e librerie, sbircia nelle gallerie e chiacchiera seduti ai bar, ma data la situazione abbiamo la sensazione che la vivacità di tale piazza sia molto contenuta. Ci è sembrata, comunque, molto europea...



In seguito alla passeggiata ci dirigiamo verso i pullman dell'Havataş diretti all'aeroporto di Atatürk per prendere un volo locale e atterrare ad Izmir (Smirne)...perchè il nostro viaggio continua...


0 commenti:

Posta un commento