"Non ce la farò mai", "Ci sarà di sicuro qualcuno più bravo di me", "Tanto non sono capace": vi è mai capitato di caricarvi di pensieri negativi poco prima di mettervi in gioco o di raggiungere un obiettivo? Gli americani lo chiamano self sabotage, cioè quell'atteggiamento pessimista dinanzi ad un possibile successo.
Una caratteristica dell'autosabotaggio è quella di non riuscire a far venire fuori le proprie qualità al momento opportuno. Non si tratta solo di avere poca autostima, ma dietro a tale comportamento c'è anche la paura di affrontare un cambiamento, di conseguenza, si fa in modo di rimanere ancorati al punto di partenza, in una zona d'ombra nota, che però impedisce di scommettere su se stessi.
Esistono diversi modi per autosabotarsi, come rimanere in attesa di un momento migliore che non arriverà mai oppure perdersi nel pianificare quel che potrebbe avvenire, o ancora, aggrapparsi a luoghi comuni e, per esempio dopo una storia finita male, dirsi che gli uomini o le donne sono tutti dei poco di buono. Tutte strategie che portano a volare basso, tutti alibi per non agire.
Quando si è chiamati a mostrare le proprie qualità, bisognerebbe concentrarsi sulle capacità di cui si va più fieri. Poi fate un esperimento: chiedete ad un amico o un'amica di descrivervi, rendervi conto di come vi vedono gli altri (nella maggior parte dei casi, molto meglio di ciò che si crede di essere), darà una spinta al vostro amor proprio e metterà a tacere il nemico che è dentro di voi.
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